Consigli di letteratura ispanoamericana: viaggio nel profondo Sud del continente americano Posted in: Club del libro

Partiamo insieme per un affascinante viaggio attraverso la letteratura ispanoamericana, un mondo ricco di cultura, passione e profondità emotiva. In questo percorso di lettura, esploreremo opere di alcuni dei più celebri scrittori dell’America Latina, che ci condurranno attraverso terre lontane e storie avvincenti.

 

Gabriel García Márquez, conosciuto anche come “Gabo” per i più intimi, avrebbe compiuto novantasette anni il 6 marzo 2024. Così lo scrittore colombiano, premio Nobel per la Letteratura nel 1982, torna a farci visita nel giorno della sua nascita, a dieci anni dalla sua scomparsa, con un romanzo mai pubblicato prima: Ci vediamo in agosto, tradotto da Bruno Arpaia per Mondadori, esperto di letteratura ispanoamericana e già traduttore di Marquez. La particolarità di questa pubblicazione risiede anche nella sua conclusione: dopo il commento del curatore, troverete inserite quattro pagine dell’originale con piccole correzioni dell’autore stesso, fino ad arrivare a una fase definitiva approvata da Marquez in persona. In questa inedita storia, Ana Magdalena Bach è una donna di cinquant’anni, con una normale e stabile vita, un bel matrimonio e bei figli, protagonista di un esotico amore maturo: ogni anno in agosto torna nella sua isola natale caraibica per fare visita alla defunta madre, ma questa ricorrenza ripetuta diventa per Ana un’occasione per riconoscersi e perdersi, attraverso la scoperta di un desiderio amoroso che diventa a sua volta una ricorrenza, in ogni suo agosto dai quarantasette anni incontrerà uomini sconosciuti per scoprire passioni fugaci e non smettere di continuare a pensare: “Lei respirò. Aveva sognato ora dopo ora quel nuovo sedici agosto, e la lezione non ammetteva dubbi: era assurdo aspettare un anno intero per sottomettere il resto della vita alla casualità di una notte”. A quale conclusione arriverà Ana dopo tutti questi incontri? E noi affezionati lettori cosa ancora scopriremo di nuovo su Márquez?

 

E come poter leggere Ci vediamo in agosto senza passare da L’amore ai tempi del colera? Márquez consacra la sua scrittura con Cent’anni di solitudine, ma è con L’amore ai tempi del colera che ci conduce in un viaggio americano nel profondo sud e nel profondo calore delle relazioni umane. È infatti un amore fresco, antico, ma anche un amore verso la conclusione delle vite, quello che viene raccontato in questo romanzo dal linguaggio potente e che non risparmia in nessuna pagina il lettore da un messaggio universale e irrevocabile: non c’è scampo per “gli amori contrastati”, come li chiama l’autore, torneranno sempre a farci visita ai bivi della nostra vita. Florentino Ariza e Fermina Daza sono protagonisti al centro delle vicende isolane del Caribe e tutto il loro amore rimasto sospeso torna prorompente come un fuoco estivo quando la donna più bella del mare dei Caraibi, Fermina, resta vedova per la morte accidentale del più noto e stimato dottor Urbino, illustre personaggio e marito per una vita intera. Ma lo sguardo acceso di lei su Florentino Ariza era rimasto solo latente, tanto che nel racconto a ritroso dalla tarda età alla giovinezza con parole impeccabili ed una sincerità disarmante Màquez ricorderà sempre al lettore che “quello sguardo casuale fu l’origine di un cataclisma d’amore che mezzo secolo dopo non era ancora terminato”.

 

Tra i versi e la prosa dello scrittore argentino Jorge Luis Borges, il suo Storia della notte per la piccola biblioteca Adelphi, con testo spagnolo a fronte, dona al concetto astratto della parola notte un vivido viaggio delle parole che egli stesso riscopre mentre nella vita reale stava diventando completamente e letteralmente cieco. In queste pagine che sono un mare di contrasti, la notte e il giorno, la parola chiara e il mistero silente, le usanze e le eccezioni, noi lettori verremo attratti da un elogio positivo dell’ombra e del buio, in cui da una memoria oscura nasceranno ancora le parole di Borges. La cecità e il buio totale non potranno spaventarci, saranno per noi un’occasione di riscoperta della vita e della pace interiore, dove solo le parole daranno veramente significato a tutto ciò che ci riguarda. “Lungo il corso delle generazioni gli uomini eressero la notte. […] Non scopriremo mai chi forgiò la parola per l’intervallo d’ombra che separa i due crepuscoli”.

 

E ancora Notturno cileno di Roberto Bolano è consegnato ai lettori in Spagna negli anni 2000, tre anni prima della sua morte, e arriva da noi in Italia con Adelphi dal 2016 nella traduzione della nota Carmignani, già traduttrice di Bolano e Sepúlveda. Questo scritto è dunque uno degli ultimi dell’autore sul finire della sua vita, in cui in uno “stream of consciousness” con una voce narrante in prima persona di un uomo cileno, un prete missionario dal nome Lacroix in giro per le chiese d’Europa nel corso della sua vita, si analizzano in punto di morte tutti i più personali rimpianti in una concisa analisi della propria autocoscienza. Senza giri di parole e con lo strumento di un soliloquio delirante, questa confessione a sé stesso diventa una confessione al mondo intero, dove la denuncia sottesa per le vicende storiche e sociali del Cile, paese dell’autore stesso, l’assenza di una società strutturata a dovere, la mancanza di ideali intoccabili, ma piuttosto il cambio di bandiera al vento delle volontà storiche, sono i veri protagonisti di un’indifferenza che viene raccontata come un’esperienza in cui distinguere il male dal bene, la finzione dalla verità. “Non leggevano né scrivevano. Fingevano di essere uomini di cultura”.

 

Patagonia Express dello scrittore cileno Luis Sepúlveda è il risultato di appunti e ricordi di viaggio per mare con destinazione Sud America, un diario di viaggio esistito nella vita reale dell’autore e nato dal dono di una “moleskine” nell’incontro con un amico e scrittore inglese, Bruce Chatwin, in un caffè di Barcellona, come si racconta all’inizio del libro, che si concluderà con un ulteriore incontro, quello con Francisco Coloane, mentore di Sepulveda nel corso della sua vita di scrittore e viaggiatore. Tanti protagonisti diversi, tappe diverse e storie diverse fanno di questo diario di bordo un’esperienza leggendaria che tutti noi vorremo provare, e con questo libro avremo l’occasione di sperimentare una traversata che non avrà eguali nel bagaglio culturale che ci porteremo dietro. Una natura e un’anima primitiva, una voce concreta ma anche fantastica, che ci porterà a viaggiare con la mente come pochi libri sono in grado di fare concretamente. “Vivere è un magnifico esercizio”, ci insegna l’autore, lasciamoci dunque trasportare in questo viaggio dal quale torneremo più arricchiti di sapere.

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