Crescere, che fatica: viaggio nei romanzi di formazione Posted in: Club del libro

Nato nella Germania del XVIII secolo con il nome di Bildungsroman, il romanzo di formazione vede i suoi protagonisti impegnati in un percorso di crescita segnato da prove e difficoltà. Si tratta di un genere trasversale, adatto a tutte le età: da chi la fase adolescenziale la sta attraversando e a chi di quella fase ne ha nostalgia. Come prima proposta non può mancare l’intramontabile cult Sulla Strada di Jack Kerouac. Il libro, uscito il 5 settembre 1957 con Viking Press, racconta il viaggio tra Stati Uniti e Messico dell’alter ego dell’autore; il libro è divenuto l’emblema di una beat generation che si nutre di trasgressione, si ribella al conformismo ed esalta la libertà del viaggio senza meta. Un percorso coast to coast – da Paterson a Marin City e ritorno, da Rocky Mount a San Francisco, da Denver a Long Island e da New York a Città del Messico – tra eccessi, turbolenze e crisi esistenziali che accompagna il lettore nell’evoluzione psicologica dei protagonisti e nella loro ricerca esasperata e schizofrenica di un sé talmente inesistente da finire col desiderare in maniera contraddittoria un ritorno al mondo da cui erano fuggiti.

“Dobbiamo andare e non fermarci finché non siamo arrivati” “Dove andiamo?” “Non lo so, ma dobbiamo andare”. (Jack Kerouac, Sulla strada).

La nostra seconda proposta è un romanzo di formazione dalle sfumature gotiche, pubblicato nel 1991 e vincitore di quattro premi letterari: O caledonia, di Elspeth Barker, scomparsa nel 2022. La  storia ha inizio dalla fine con la morte della protagonista sedicenne Janet, ritrovata distesa ai piedi di una grandiosa scalinata di pietra sotto una vetrata spettrale con indosso l’abito di pizzo nero di sua madre. Janet è una ragazza stravagante, solitaria, oscura, con un’intelligenza feroce, incapace di adeguarsi agli obblighi sociali imposti dalla severa famiglia scozzese, quanto propensa alla lettura e alla sinergia con gli animali, che ama in maniera incondizionata. Il suo percorso di crescita ci angoscia e crea una forte empatia tra il lettore e ogni singolo episodio che Janet affronta: legami, illusioni, tormenti, l’insofferenza dei genitori e tutti che hanno qualcosa in più di lei. Quello che rende amabile  la giovane protagonista è il suo istinto irrefrenabile e assoluto ad essere se stessa e non tradirsi mai fino alla fine.

“Quanto si sarebbe divertita da fantasma. Non vedeva l’ora”.

(O caledonia, Elspeth Barker).

 

La nostra terza proposta, vincitrice del Premio Strega Giovani 2022, è Niente di Vero di Veronica Raimo. Un romanzo divertente e geniale in cui emerge la capacità della scrittrice di farci sorridere e piangere ad ogni pagina, ripercorrendo attraverso salti temporali per niente casuali, la sua storia di crescita, che è quella di un po’ tutti noi. Con una sincerità spiazzante e dissacrante l’autrice ripercorre i momenti più significativi della sua storia, segnati dal tentativo di adeguarsi, più per pigrizia che per scelta, all’apprensione maniacale della madre e alle ossessioni del padre. La scrittura pungente e brillante di Veronica Raimo ironizza la quotidianità di una famiglia percepita inizialmente come assurda, ma a cui non possiamo fare a meno di affezionarci.

“Quando in una famiglia nasce uno scrittore, quella famiglia è finita, si dice. In realtà la famiglia se la caverà alla grande, come è sempre stato dall’alba dei tempi, mentre sarà lo scrittore a fare una brutta fine nel tentativo disperato di uccidere madri, padri e fratelli, per poi ritrovarseli inesorabilmente vivi”.

(Niente di vero, Veronica Raimo).

 

Come quarta proposta un romanzo Young Adult: La più bella. Tu non sei un numero di Brigit Young. Un romanzo potente sull’accettazione di sé, che va oltre il mero aspetto fisico e i canoni estetici a cui siamo quotidianamente sottoposti. Per chi si ritrova a combattere contro sé stesso e contro il tormento di non essere abbastanza il messaggio è forte e chiaro: c’è bisogno di una ribellione che permetta di ricercare quell’ unicità che c’è in ognuno di noi, meglio se in sinergia. Altro tema del romanzo è proprio l’amicizia, soprattutto quella dell’età adolescenziale, capace di lasciare un segno indelebile sui nostri percorsi di crescita.

“Tutte noi conteniamo moltitudini. Siamo un milione di cose che si dispiegano e sbocciano eternamente e non conosceremo mai per intero neppure le nostre stesse storie. Non siete un numero. Non siete un corpo.”
(La più bella. Tu non sei un numero, Brigit Young).
Un giorno questo dolore ti sarà utile di Peter Cameron è la nostra quinta proposta. James, diciottenne di Manhattan, deve prendere una decisione: frequentare il college o cercare una casa nel Midwest per dedicarsi alla lettura. E’ un ragazzo che preferisce la solitudine alla compagnia dei suoi coetanei, la cui presenza non fa altro che provocargli un forte malessere. Ha un’intelligenza acuta in grado di cogliere tutte le sfumature del mondo ma, allo stesso tempo,  non riesce a districare il groviglio di pensieri che lo attanagliano. La sua estrema sensibilità spinge i genitori divorziati a mandarlo da uno psicanalista, sospettosi di una malattia mentale o di un’omosessualità non ancora riconosciuta. Quello che James vuole è solo smettere di stare male, comprendere sé stesso e fare la scelta giusta. Cameron racconta in maniera ironica, e allo stesso tempo inquieta, il passaggio all’età adulta di James, con i suoi dolori e suoi tormenti.
“Credo che nel mio cervello ci sia una specie di setaccio che impedisce un rapido (e tanto meno simultaneo) travaso dei pensieri in parole. Un po’ come il filtro nello scarico della vasca da bagno; c’è qualcosa che trattiene i miei pensieri nel cervello, e così bisogna cavarli a forza…”
(Un giorno questo dolore ti sarà utile, Peter Cameron)
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